CLEMENTINA BARUCCI (Roma 1948), architetto, ha insegnato Storia dell’architettura contemporanea alla Sapienza Università di Roma. I suoi interessi riguardano la storia dell’architettura e della città tra XVIII e XX secolo, temi su cui ha partecipato a numerosi convegni sia in Italia che all’estero e pubblicato volumi e saggi in riviste specialistiche. Ha svolto studi sulle città di fondazione, la letteratura manualistica italiana, la storia delle tecniche. Tra le sue pubblicazioni: Principi urbanistici degli Stati italiani. Dalla metà del Settecento alla Restaurazione, (a cura di) con G. Corsani, P.L. Palazzuoli, “Storia dell’urbanistica”, XL, S. III, 12/2020; Architetti italiani in Albania. 1914-1943, con L. Posca, Clear, 2013; Virginio Vespignani 1808-1882. Architetto tra Stato Pontificio e Regno d’Italia, Argos, 2006.
MARCO FALSETTI (Cosenza 1984), architetto e PhD, è docente a contratto presso la Sapienza Università di Roma. Le sue ricerche riguardano la morfologia urbana, i frammenti identitari della città moderna e il ruolo dei grandi maestri nella formazione della coscienza progettuale contemporanea. Tra le sue pubblicazioni: Annodamenti. La specializzazione dei tessuti urbani nel processo formativo e nel progetto, FrancoAngeli 2017; Rome and the legacy of Louis I. Kahn, Routledge (con E. Barizza), 2018; Paesaggi oltre il paesaggio, LetteraVentidue, 2019; Kenzo Tange. Gli anni della rivoluzione formale 1940/1970 (con G. Ciotoli), FrancoAngeli, 2021; Mare Crisium. Operazioni progettuali 2012-2022 (LetteraVentidue 2022).
Il volume si propone di far luce sull’opera del progettista siciliano ricostruendone un profilo quanto più possibile esaustivo, al fine di colmare una pagina rimasta troppo a lungo incompleta. Noto soprattutto per gli edifici della Sapienza – le Facoltà di Lettere e di Giurisprudenza – e per il grande complesso della piazza e della basilica del Don Bosco al Tuscolano degli anni Cinquanta, Gaetano Rapisardi è ricordato nella storiografia perlopiù come fidato collaboratore di Marcello Piacentini. Tale inquadramento, a nostro avviso riduttivo, dimentica (e talvolta omette) la complessità dell’opera rapisardiana nonché l’interessante sfida tipologica che ha visto l’architetto confrontarsi con una eccezionale varietà di temi, specialmente nel periodo del dopoguerra quando Rapisardi, insieme al fratello Ernesto (spesso coautore delle opere), interrompe la collaborazione con il Maestro (mantenendo comunque rapporti molto cordiali). Si è cercato di restituire, attraverso questo studio, tutto il complesso del suo lavoro, che annovera oltre 150 opere conosciute ad oggi, alcune delle quali solo mediante riferimenti contenuti in carteggi o documenti d’archivio. I progetti e le realizzazioni di Rapisardi interessano un arco temporale molto ampio, che va dall’inizio degli anni Venti fino ai primi anni Settanta, e che copre dunque oltre un cinquantennio di attività professionale. A fronte di una instancabile opera di disegno, di progettazione e di cantiere non si registra, sfortunatamente, una altrettanto intensa produzione teorica (se si eccettua qualche relazione di progetto) alla qual cosa si deve l’equivoca interpretazione della sua opera. Rapisardi fu infatti, per quanto ci è dato di sapere dalle rare testimonianze dirette raccolte, dedito soprattutto all’attività progettuale e di disegno, assorbito al punto dal non trovare il tempo di sistematizzare questa sua opera all’interno di un corpus teorico, il che non implica naturalmente che tali realizzazioni mancassero di “spessore critico”, come è stato talvolta ingiustamente sotteso.
Introduzione, C.B., M.F. – Gaetano Rapisardi nell’architettura italiana del Novecento, Clementina Barucci - “Aulico nel complesso, moderno nella forma, romano negli elementi”, Marco Falsetti - Una meditazione tuscolana, Franco Purini - I Rapisardi a Messina (1922-1930), Francesca Passalacqua - I rapporti con l’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura e il concorso per il palazzo della Società delle Nazioni a Ginevra, Maria Grazia Turco - Il progetto delle Facoltà di Lettere e Giurisprudenza alla Città Universitaria di Roma, Andrea Bentivegna - Arturo Dazzi, un virtuoso di regime, Antonella Greco - I concorsi per i palazzi di Giustizia di Pisa e di Palermo, Ettore Sessa - Il progetto d’architettura come confronto generazionale: Gaetano Rapisardi e Francesco Fichera, Fabio Guarrera - La modernità in contesti archeologici. Gaetano Rapisardi e l’ingresso monumentale nell’area del tempio di Apollo a Siracusa, Federico Fazio - Il concorso per il palazzo del Littorio, Antonio Schiavo - Architettura residenziale dal villino all’intensivo, Emanuela Scannavini - Una città ideale alla periferia di Roma: il quartiere Don Bosco e il modello rapisardiano di costruzione della forma urbana, Marco Falsetti - L’architettura sacra nella ricerca di Rapisardi del dopoguerra, Giusi Ciotoli - Il complesso del Seminario e della chiesa di Santa Croce a Castelnuovo Garfa- gnana, Alessandra Volpe – APPARATI - Intervista a Gaetano Rapisardi, Gianfranco Barilà, Stefano Saulli - Testimonianze sulla Città Universitaria, Marina Regni Sennato - Gaetano Rapisardi. Regesto delle opere, Bibliografia generale, Indice dei nomi