“perché egli è Tagliacantone”

  • Borromini, un architetto spigoloso
  • Richard Bösel

  • Collana
    Angoli & Demoni
  • Anno
    2021
  • Pagine
    120, con circa 80 illustrazioni in b/n
  • Formato
    13 × 18 cm, brossura
  • ISBN
    978-88-85795-64-8

  • Prezzo
    € 20,00 € 19,00 Sconto 5%

La collana

Le componenti strutturali, formali e spaziali dell’architettura si addensano e si rivelano negli angoli. Come i demoni della tradizione religiosa e filosofica, benefici o malefici, gli angoli assumono un ruolo di intermediazione, di incontro e di scontro. Dal problema angolare del tempio dorico nell’antica Grecia, alla ripresa degli ordini architettonici nel Rinascimento, alla negazione dell’angolo in tante architetture moderne e contemporanee, questa parte della costruzione costituisce una vera e propria sfida per gli architetti. Il gioco di parole che titola la collana sottende l’intenzione di analizzare l’architettura partendo dagli angoli e dalle soluzioni di volta in volta proposte per analizzarne la complessità di significati e di relazioni dialettiche.

L’autore

Richard Bösel, storico dell’arte. Formazione all’Università di Vienna e soggiorni di studio a Roma, presso la Bibliotheca Hertziana e come ricercatore dell’Accademia Austriaca delle Scienze. Dal  al  è curatore della sezione architettura dell’Albertina di Vienna che custodisce il lascito di Francesco Borromini. Dal  al  direttore dell’Istituto Storico Austriaco a Roma. È autore di numerosi saggi e monografie che abbracciano anche la storia della musica. Ha curato in diversi paesi innumerevoli mostre che spaziano dalle arti grafiche all’architettura e dalla storia culturale all’urbanistica, dal rinascimento ai giorni nostri. È docente all’Università di Vienna, membro corrispondente dell’Accademia Austriaca delle Scienze e dell’Accademia Nazionale di San Luca.

L’opera

GUn motteggio proferito da Gian Lorenzo Bernini sul suo antagonista Borromini fornisce un promettente incentivo per un’analisi morfologica atta a rintracciare alcuni aspetti essenziali della poetica dell’architetto più ermetico e ammaliante del barocco romano. L’appellativo “tagliacantone” riservato al rivale – epiteto arguto, benché beffardo – mira alla pratica quasi ossessiva, con la quale l’architetto risolve in modo coerente ma spes- so insolito l’articolazione degli angoli. Per mezzo di smussamenti obliqui, arrotondamenti e strascicamenti vari cerca di eluderli per garantire continuità della scansione parietale, oppure propende a enfatizzarne la potenziale funzione di cerniera della struttura spaziale. Borromini si basa sul concetto che un edificio vada inteso come un corpo organico, nel quale ogni particolare contribuisce al funzionamento vitale dell’insieme. Incardinate su una simile tesi mimetica, le sue invenzioni acquisiscono un’eloquenza prettamente concettuale e, a volte, addirittura metaforica.

Sommario

Introduzione. L’autore e i capisaldi della sua ricerca, Joseph Connors - Premessa: una sentenza ironica del Bernini - «Gli angoli inimici della natura» - Concezione geometrica e compattezza della cellula spaziale - Agglomerazione e interazione - Una metafora di coerenza strutturale: il chiostro di San Carlino - Complessità e sintesi: l’interno della chiesa di San Carlino - Conclusione - Bibliografia - Indice dei nomi e dei luoghi - Referenze fotografiche.