Dipingere in copia

  • Da Roma all’Europa, 1750-1870
    I. Teorie e pratiche
  • Carla Mazzarelli

  • Collana
    Saggi di Storia dell’Arte
  • Anno
    2018
  • Pagine
    592, con oltre 60 illustrazioni a colori e 100 in b/n
  • Formato
    15,5 x 21,5 cm, brossura
  • ISBN
    978-88-85795-08-2

  • Prezzo
    € 60,00    ESAURITO

L’AUTORE

Carla Mazzarelli è maître d’enseignement et de recherche presso l’Università della Svizzera italiana dove insegna Museologia e Museografia e Storia dell’arte moderna. Ha studiato all’Università di Roma Tre e a Firenze dove è stata borsista della Fondazione “Roberto Longhi”; è stata inoltre borsista dell’Accademia di SanLuca, dell’Accademia dei Lincei, del Paul Mellon Centre for British Art. I suoi studi vertono in particolare sulla cultura di tradizione classica e la trasmissione dei modelli tra XVII e XIX secolo oltre che sulla storia del collezionismo tra età barocca e primo Ottocento, temi sui quali ha pubblicato numerosi contributi.  Ha curato tra l’altro i volumi La pittura di storia in Italia (con G. Capitelli, 2008), La Copia. Connoisseurship, storia del gusto e della conservazione (2010), Roma fuori di Roma. L’esportazione dell’arte moderna da Pio VI all’Unità (con G. Capitelli e S. Grandesso, 2012), ed è autrice del volume su Palazzo Cenci Bolognetti al Gesù. Architettura, decorazione, restauri (con F. Mercorelli, 2012).

L’opera

La questione delle copie entra in campo come uno degli snodi del definirsi della disciplina storico-artistica e come costante nel dibattito teorico sull’educazione del pittore in Europa. Biografie degli artisti, storie e trattati d’arte, lettere pittoriche, dizionari artistici consentono di ripercorrere i molteplici ruoli, significati e funzioni affidati alla copia pittorica. A fare eco alle teorie sono però le pratiche, quelle soprattutto che si declinano sullo sfondo di Roma, capitale cosmopolita della formazione artistica tra la metà del XVIII secolo e la fine del potere temporale della Chiesa. Diari di viaggio, memoriali, taccuini, carteggi degli artisti, le richieste per ottenere una licenza a copiare nei musei, palazzi e chiese: attraverso i molti racconti che emergono da questa cospicua documentazione vengono restituite continuità e fratture della “scuola di Roma” tra età dei Lumi e seconda Restaurazione. Esperire Roma significa chiedersi come, dove e cosa copiare, implica la persistenza (o meno) dei modelli esemplari, evidenzia i dubbi e le ribellioni dei giovani in formazione, le richieste dei maestri, i conflitti con le politiche di conservazione del patrimonio artistico dello Stato Pontificio. Ma la copia pittorica rappresenta anche una fetta consistente di Roma fuori di Roma. Londra, San Pietroburgo e Parigi: dal progetto per la Galleria Northumberland a Londra fino all’agognato e, infine fallimentare, progetto di un Museo di copie a Parigi voluto da Charles Blanc. Dalla metà del Settecento fino all’Ottocento inoltrato è un continuo rincorrersi di idee e progetti, la maggior parte dei quali prende forma proprio a Roma, ove intermediari, accademie e artisti si confrontano, entrano in competizione e nei quali, dall’utopia di un sapere universale e condiviso, si definisce, progressivamente, l’ambizione per il costituirsi delle reciproche scuole artistiche nazionali.

Sommario

Introduzione – Le teorie - I. La copia nella letteratura artistica tra Rinascimento e Barocco - Rileggendo Vasari: la contraffazione, l’imitazione e le virtù dell’artista - Verso la classificazione: Mancini, Bosse, Baldinucci, de Piles – II. In cerca di un metodo: strumenti per il conoscitore - «Degli originali e delle copie»: la teoria settecentesca - Di fronte alle copie eccellenti: storiografia e giudizi da Luigi Lanzi a Tommaso Minardi - III. Valori e disvalori della copia: il dibattito in Europa tra XVIII e XIX secolo - Alla voce Copia - Memorie sostitute e storie dell’arte illustrate - L’insegnamento accademico: copia versus creatività – Le pratiche - I. La magia del colorito: copie dipinte nella formazione dell’artista - «Un nuovo studio di pittura alla gioventù»: Roma e il primato sul colore - Geografie, spazi e sociabilità dell’apprendistato - Copia come libertà, copia come autorità - Ritorno all’ordine: modelli, regolamenti e didattica - Educarsi a Roma alla fine di Roma – II. La tutela degli originali - «Insolenze ogni anno fatte nelli Palazzi e Chiese»: la prima normativa - La Notifica Pacca del 1823: il monopolio sui calchi, le maestranze, l’impatto sulle copie pittoriche - Cronache dal museo in età di Restaurazione – III. Tecniche, strumenti e strategie per eseguire una buona copia - Copia servile versus copia libera - Novità dall’Europa tra industria, scienza e diletto - La fedeltà del copista – IV. Cosa copiare? Canoni e antichi maestri alla prova della prassi - Per cominciare: la scelta dell’ideale classico del Seicento - Raggiungere Raffaello, interpretare Michelangelo - Alla fonte del colore - La questione della pittura caravaggesca - Preraffaellismi e medioevi – V. Educare con le copie in Europa: accademie e musei tra identità nazionali e utopie universali - Londra: dalle Gallerie esemplari al South Kensington Museum - San Pietroburgo: «Saint Raphael» e l’ambizione di un primato russo - Parigi: origine e fallimento di un Museo di copie – Apparati - Bibliografia generale - Indice dei luoghi - Indice dei nomi.