Bernini e il “bel composto”

  • La cappella de Sylva in Sant’Isidoro a Roma
  • Angela Negro

  • Collana
    Storia dell'arte
  • Anno
    2002
  • Pagine

    72, con illustrazioni a colori e 6 tavole fuori testo

  • Formato

    30 x 21 cm, brossura

  • ISBN
    978-88-88168-09-5

  • Prezzo
    € 30,00   ESAURITO

l’autore

Angela Negro, allieva di Cesare Brandi, è funzionario presso la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Roma. Si occupa di restauro e valorizzazione del patrimonio artistico con speciale attenzione alla committenza nell’età barocca. È autrice di saggi sulla pittura del sei e settecento apparsi su cataloghi di mostre e riviste specializzate, dei volumi Il giardino dipinto del cardinal Borghese, La Collezione Rospigliosi, la quadreria e la committenza artistica di una famiglia patrizia a Roma nel Sei e Settecento, Paesaggio e figura. Nuove ricerche sulla Collezione Rospigliosi, Venere e Amore di Michele di Ridolfo del Ghirlandaio, Il ritratto segreto. Miti e simboli nella quadreria dell’Accademia degli Incolti al Collegio Nazareno. Una collezione sconosciuta del Sei e Settecento romano.

l’opera

Di Bernini e della sua produzione si è molto scritto, ma qualche aspetto della sua sterminata attività, che copre quasi sessant’anni del Seicento, è rimasto inevitabilmente in ombra. È il caso della cappella fatta decorare nella chiesa di Sant’Isidoro dal nobile portoghese Rodrigo de Sylva, fra il 1662 e il ’64, dove i due splendidi monumenti sepolcrali, progettati dal Bernini, e la pala d’altare con l’Immacolata di Carlo Maratti, trasformano un ambiente ristretto, oscuro, in uno scrigno lucente e prezioso. Il restauro ha permesso un riesame delle varie fasi del cantiere: quella berniniana, le aggiunte settecentesche e gli interventi del secolo decimonono. È così ricomparso un cielo luminoso percorso da putti, le statue con le Virtù, liberate dalle vesti bronzee ottocentesche, hanno riacquistato nel marmo la loro splendente fisicità. Ma il risultato più sorprendente è che la cappella si sia rivelata un esempio mirabile di “bel composto” berniniano, ossia di quella perfetta fusione in cui architettura, scultura, pittura, marmi preziosi e stucchi, dispiegano sulle pareti uno spettacolo unitario, tipicamente barocco.

Sommario

Presentazione, Claudio Strinati - Introduzione, Sergio Baronci - Premessa - Sant’Isidoro: una chiesa decentrata e i suoi legami con la comunità iberica - La protostoria della cappella - Il cavalier Rodrigo de Sylva e il suo vicino di casa cavalier Bernini - La misteriosa interruzione dei lavori - Gli interventi settecenteschi - Le censure pudiche dell’Ottocento, e la loro rimozione: il recupero del “bel composto” - L’apparato decorativo della cappella de Sylva, Luigi De Cesaris, Adriano Luzi - I marmi colorati del Bernini, Caterina Napoleone - Nota bibliografica