Palazzo Bernini al Corso

  • Dai Manfroni ai Bernini, storia del palazzo dal XVI al XX secolo e della raccolta di Gian Lorenzo Bernini
  • Rosella Carloni

  • Collana
    Storia dell'arte
  • Anno
    2014
  • Pagine
    348, con oltre 280 illustrazioni a colori e b/n
  • Formato
    21 x 27 cm, cartonato
  • ISBN
    978-88-88168-92-0

  • Prezzo
    € 60,00  ESAURITO

L’autore

Rosella Carloni, laureata in Critica d’Arte, si è specializzata in Storia dell’Arte Medioevale e Moderna presso l’Università di Roma, “LaSapienza”, dove poi ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Storia dell’Arte. Èautrice di articoli e saggi su aspetti e problemi dell’arte a Roma nei secoli XVII e XVIII, con una particolare attenzione alla scultura del Settecento. Nell’ambito della storia del collezionismo ha ricostruito la raccolta dello scultore Francesco Antonio Franzoni, confluita nei musei Vaticani (1993), di Luciano Bonaparte, principe di Canino (1995), di Maria Luisa di Borbone Parma, duchessa di Lucca (2000), del conte Luigi Marconi (2006) ed infine haillustrato il progetto museale del marchese Giovan Pietro Campana a Frascati (2007) e il gusto collezionistico dell’abate Carlo Antonio Pullini (2010). Per la stessa collana hapubblicato nel 2009 ilvolume su Palazzo Marconi a Frascati.

L’opera

Palazzo Bernini al Corso non è mai stato oggetto di uno studio sistematico. Ilvolume ne ripercorre la storia dalle origini cinquecentesche, quando al suo posto c’erano due distinte unità, costruite rispettivamente dagli architetti Giovanni Boccalini e Nanni di Baccio Bigio per farne le loro dimore. Fu nel Seicento che le vicende edilizie dei due fabbricati si intrecciarono dopo che la residenza Lippi era passata prima a  Pietro Cosida, importante collezionista delle opere del giovane Ribera, e poi alla famiglia Manfroni. Sarà quest’ultima che unirà i due  edifici per trasformarli in un unico imponente palazzo, rinnovato trala fine del XVII e l’inizio del XVIII e modificato ulteriormente dai Bernini, che ne erano diventati unici proprietari all’inizio dell’Ottocento. Nel corso dei secoli le due famiglie Manfroni e Bernini ne fecero una sede prestigiosa che accolse ospiti eccellenti, da alti prelati appassionati d’arte, com’era il cardinal Filippo Antonio Gualtieri, ai Gavotti, alla principessa Carlotta Federica di Danimarca. Ametà Ottocento Prospero Bernini trasferì  la statua della Verità nell’atrio del palazzo esistemò all’interno degli appartamenti gran parte della raccolta del suo antenato Gian Lorenzo Bernini, qui ricostruita nei passaggi ereditari avvenuti all’interno della famiglia nei diversi secoli, su una base documentaria inedita. Unastoria, tante storie che contribuiscono a far conoscere i committenti, gli artisti e gli artigiani che hanno determinato una significativa vicenda architettonica e collezionistica sullo sfondo della principale arteria di Roma.

Sommario

Introduzione – Premessa – Le origini del palazzo tra Cinquecento e Seicento - Le case Lippi e Boccalini - Una rete di debiti e crediti: la dimora dei Lippi passa a Pietro Cosida, agente del re di Spagna – Un nuovo proprietario: Antonio Manfroni. La ricerca di un posto al sole nella società  romana del primo Seicento - Le origini della famiglia - Le prime generazioni romane - Antonio Manfroni e la fortuna della famiglia all’ombra protettrice del cardinal Antonio Maria Sauli - Il palazzo di Antonio Manfroni. “Una casa onorevole nella città fa onore assai perché si vede più che non fanno le possessioni” (Michelangelo) – Un casato sulla scena urbana. Ludovico Antonio, Giovanni Battista Manfroni e il rinnovamento della dimora di famiglia - Ginevra Del Palagio: una lungimirante politica familiare. L’ampliamento del palazzo al Corso e le nuove acquisizioni - Ludovico Antonio e Giovanni Battista Manfroni: gli interventi sul palazzo nella seconda metà del Seicento e la scelta delle maestranze - Giuseppe Manfroni e la ristrutturazione dei primi decenni del Settecento - La descrizione del palazzo nel 1730 a cura dell’architetto Camillo Paladini - Gli ultimi eredi dei Manfroni, i Gavotti ed i lavori di fine secolo – I Bernini, nuovi proprietari del palazzo al Corso e le loro vicende tra Sette e Ottocento - Il matrimonio di Ortenzia Manfroni con Prospero Bernini - L’eredità della famiglia Bernini nel xviii secolo - Mariano Bernini: un raggiunto successo sociale – Il palazzo dall’Ottocento al Novecento: dai Bernini ai Galletti ai Giocondi e ai Forti - Prospero Bernini junior e l’assetto dell’edificio all’inizio del XIX secolo - Il palazzo tra inquilini eccellenti ed attività commerciali - La trasformazione degli anni quaranta: una degna sede delle memorie berniniane - Vincenzo Galletti tra impegno politico e amministrazione del palazzo nella seconda metà dell’Ottocento - Le ultime trasformazioni e la sistemazione della Verità – La collezione della famiglia Bernini dal Settecento alla fine del XIX secolo - Gli inventari della collezione dal 1681 al 1858 - Lo stato della raccolta di Gian Lorenzo Bernini attraverso le “rinovationi” settecentesche - Le sculture berniniane nell’inventario del 1771: Idipinti della raccolta ed il problema delle attribuzioni - Le opere di altri artisti nella collezione berniniana: gli originali e le copie - La dispersione ottocentesca – Apparati - Appendice documentaria - I. I Lippi e Giovan Francesco Cosida - II. I Manfroni. Le origini - III. La famiglia  Manfroni nei secoli XVII-XVIII - IV. I Bernini e le loro collezioni dalla fine del XVIII al XIX secolo - V. Il palazzo ed i restauri - VI. Gli inquilini eccellenti - VII. La statua della Verità e la vendita allo Stato italiano – BIBLIOGRAFIA