“loggetta che forma seangolo”

  • Bernini e Giulio Romano in Vaticano
  • Giovanna Curcio

  • Collana
    Angoli & Demoni
  • Anno
    2022
  • Pagine
    136, con circa 57 illustrazioni in b/n
  • Formato
    13 × 18 cm, brossura
  • ISBN
    979-12-80956-16-3

  • Prezzo
    € 20,00 € 19,00 Sconto 5%

La collana

Le componenti strutturali, formali e spaziali dell’architettura si addensano e si rivelano negli angoli. Come i demoni della tradizione religiosa e filosofica, benefici o malefici, gli angoli assumono un ruolo di intermediazione, di incontro e di scontro. Dal problema angolare del tempio dorico nell’antica Grecia, alla ripresa degli ordini architettonici nel Rinascimento, alla negazione dell’angolo in tante architetture moderne e contemporanee, questa parte della costruzione costituisce una vera e propria sfida per gli architetti. Il gioco di parole che titola la collana sottende l’intenzione di analizzare l’architettura partendo dagli angoli e dalle soluzioni di volta in volta proposte per analizzarne la complessità di significati e di relazioni dialettiche.

L’autore

Giovanna Curcio ha insegnato Storia dell’architettura presso l’Università di Roma Sapienza e dal 1994 presso l’Università Iuav di Venezia dove dal 2003 al 2011 ha coordinato il Dottorato in Storia dell’architettura e dell’urbanistica. Ha pubblicato saggi e volumi sull’architettura italiana tra XV e XVIII secolo. Tra i suoi principali interessi: la formazione culturale e professionale dell’architetto, la produzione dell’opera architettonica, i processi di trasformazione della città.v

L’opera

Una sottile linea di continuità lega, a distanza di un secolo, il progetto di Giulio Romano per le ‘stanze’ di Gianmatteo Giberti agli interventi che trasformano l’informe platea dinanzi alla basilica di San Pietro nel gran teatro immaginato da Bernini. La residenza si trovava lungo il lato settentrionale della piazza davanti alla composita mole dei Palazzi vaticani e, nonostante le ridotte dimensioni, ne rappresentava una sorta di singolare preludio. Il saggio indaga sulle personalità che a diverso titolo hanno avuto un ruolo nella storia costruttiva e funzionale dell’edificio, ricostruendo l’impianto e il significato di un’opera quasi sconosciuta. La residenza, benché mutila e fortemente alterata, giunge in forme comunque riconoscibili fino a oltre la metà dell’Ottocento soprattutto grazie a Bernini che, riconoscendone l’eccezionalità, la custodisce al di là delle alte murature del suo Corridoio settentrionale.

Sommario

Introduzione. Una questione di metodo, Paola Zampa – Bernini e le ‘stanze’ di Giulio Romano – Cortile pensile dei Barberini – Palazzetto Barberini e ‘stanze Giberti’ - “salita di commodissime scale” - “cortiletto a triangolo” - “alcune stanze” - “loggetta che forma seangolo” - “loggetta a tre angoli” - “cosa ingegnosissima: dà nell’antico” – Bibliografia – Indice dei nomi e dei luoghi – Referenze fotografiche