Luoghi comuni

  • Vedutisti stranieri a Roma tra il XVIII e il XIX secolo
  • Simonetta Tozzi, Angela Maria D’Amelio

  • Collana
    Cataloghi Mostre
  • Anno
    2014
  • Pagine
    176, con oltre 230 illustrazioni a colori
  • Formato
    21 x 27 cm, brossura
  • ISBN
    978-88-98229-09-3

  • Prezzo
    € 40,00   ESAURITO

L’opera

Le immagini proposte sono opere selezionate nell’ambito della raccolta grafica del Museo di Roma.
Si tratta di acquerelli e incisioni realizzate, tra la metà del Settecento e la metà dell’Ottocento, che riproducono paesaggi e vedute e che nascevano, talvolta, con l’intento di soddisfare la crescente richiesta a seguito del viaggio “di istruzione e di piacere” in Italia – e quindi a Roma –, secondo una consuetudine che si andava consolidando.

I pittori erano rapiti dal rapporto tra natura e resti dell’antichità, dai costumi e dalla vita delle persone con le quali entravano in contatto ma ciò che sembrava attrarli sopra ogni cosa era lo studio della luce, la luminosità mediterranea di Roma e della sua campagna. Si tratta di “visioni” della Roma del tempo: luoghi intatti e bellissimi, icone della romanità, negli anni dell’ultima “attrazione fatale” fra Roma e gli artisti. Luoghi comuni, appunto, proprio secondo la teoria che il genio di Roma sta nell’aver inventato un intero sistema di luoghi, frequentati e raffigurati nei secoli in innumerevoli momenti di pittura, senza che la loro suggestione si esaurisse mai. Si incontrano così il Foro Romano e il Colosseo , Villa Borghese e Castel Sant’Angelo, San Pietro e il Pincio, Ponte Milvio e il sepolcro di Cecilia Metella, né mancano le preromantiche visioni della campagna fuori città, immagini di un’epoca nella quale non era semplice spostarsi in luoghi ancora selvaggi e poco ospitali. Dipingere nella natura era la vera novità per questi artisti che, abbandonati atelier e cavalletti, si dedicavano a “dipingere la natura dal vero”.

Le opere presentate provengono per lo più da due collezioni tra le più significative della storia del Museo: la raccolta di Basile de Lemmerman e quella di Anna Laetitia Pecci Blunt. Entrambi raffinati collezionisti avevano raccolto, con passione e per tutta la vita, opere dedicate a Roma e avevano preso, con grande lungimiranza, la decisione di donarle, o cederle in vendita, a una istituzione pubblica, scongiurandone la dispersione.

Sommario

Luoghi comuni, luoghi in comune, Pier Luigi Mattera - “O Roma! Mia patria, città dell’anima!” Il mito di Roma e della campagna romana nei pittori e incisori francesi, inglesi e tedeschi del XVIII e XIX secolo, Simonetta Prosperi Valenti Rodinò - Tra ragione e sentimento: Roma nelle immagini dei vedutisti stranieri, Simonetta Tozzi – CATALOGO, Angela Maria D’Amelio, Simonetta Tozzi – Biografie degli artisti, Alessandro Chini – APPARATI - Bibliografia - Indici